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Inserito il - 09/03/2012 : 20:10:20
Ancora non ci siamo ripresi dal malcontento per la busta paga di febbraio, alleggerita dall’aumento dello 0,33% dell’addizionale regionale dell’Irpef ovvero l’acconto del 30% per il 2012, che ecco arrivare un altro considerevole prelievo dalla busta paga di marzo.
Questo mese il salasso sarà dovuto al pagamento del conguaglio dell’addizionale regionale per il 2011 (previsto dal decreto Salva Italia)e dell’acconto dell’addizionale comunale del 30% per l’anno in corso.
Anche in questo caso, l’aliquota base dell’addizionale regionale è cresciuta dello 0,33% (76 Euro) e passa così dallo 0,9% all’1,23%, aumentabile dai governatori fino al 1,73%. Calabria, Campania e Molise poi, a causa dei conti sballati legati alla sanità , potranno innalzarla fino al 2,03%. La sorpresa poco piacevole sta nel fatto che tale aliquota non sarà associata alla detrazione sul reddito, ma verrà calcolata sull’imponibile pieno. Secondo la Uil le addizionali regionali dell’Irpef sottrarranno in media alle famiglie italiane 370 Euro.
Il tetto massimo dell’aliquota dell’addizionale comunale è invece fissato allo 0,8% ma i Comuni che sono al di sotto di tale soglia potranno incrementare l’aliquota di 2 punti percentuali entro il 30 giugno 2012 e di ulteriori 2 punti nel 2013. Chieti, Agrigento, Catanzaro, Brescia, Teramo, Ferrara e Viterbo, insieme ad altre 301 città , hanno già provveduto all’aumento. L’imposta comunale corrisponderà invece ad una detrazione in busta paga di una cifra compresa tra i 129 e 177 Euro.
Accanto all’aumento delle tasse, a peggiorare la condizione economica delle famiglie italiane interverranno anche l’imminente versamento dell’Imu a giugno e il probabile aumento dell’Iva in autunno al 23%. Se a ciò aggiungiamo il rincaro dei consumi, delle tariffe del gas e dell’elettricità , della tassa per lo smaltimento dei rifiuti e dei ticket sanitari è facile comprendere il dato allarmante reso noto dall’associazione consumatori: il costo annuo per una famiglia tipo nel 2012 raggiungerà i 4 mila Euro.
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Inserito il - 10/03/2012 : 12:14:40
Si cominceranno a vedere con marzo gli effetti delle decisioni prese dal governo Monti (che appesantisce quanto già deciso da Berlusconi-Tremonti). Fin qui avevamo visto, e solo in parte, il blocco delle pensioni, Adesso faremo i conti con la valanga di mini-aggravi delle microtasse già esistenti e del ritorno dell'Ici, anche sulla casa d'abitazione. Tra i capolavori escogitati dai "tecnici" anche la "tassa retroattiva". Un euro qui, dieci là , e la busta paga (di marzo, intanto) si svuota di un bel pezzo di salario. Che non aumenterà più, ci è stato detto sottovoce. Sottovoce, in modo che ben pochi capissero.
Fisco, la stangata di marzo. Alleggerita la busta paga Scattano le addizionali Irpef, rincari in tutte le Regioni e in 300 Comuni. Sbloccata dal governo anche l'Irap locale oltre a tributi minori. Pronti altri rincari per i rifiuti e tra tre mesi si paga la prima rata dell'Imu
Tarsu In attesa della Tares, la nuova imposta sui servizi pubblici comunali e sui rifiuti che entrerà in vigore dal prossimo anno, continua il rincaro della vecchia Tarsu, che non è mai stata sottoposta a blocchi e dunque è stata per molti Comuni l'unica leva fiscale utilizzabile. Dal 2008 al 2010 la Tarsu ha totalizzato mediamente nei Comuni italiani un aumento del 7,6 per cento. Mediamente nel 2010 le famiglie italiane - prendendo come campione un nucleo familiare di 4 persone con una casa di 80 metri quadrati e un reddito imponibile Irpef di 36 mila euro - hanno pagato 210 euro (nel 2009 erano 200 euro). Ma gli aumenti non si fermano qui: nel 2011 sono stati messi a segno altri rincari e la prossima estate si disporrà di un quadro definito delle decisioni che stanno meditando i Comuni. Inoltre la stragrande maggioranza delle Province, 86 amministrazioni, aggiunge alla tassa rifiuti comunale il peso del proprio Tributo provinciale ambientale. L'aliquota più alta è pari al 5 per cento, mentre il minimo è l'1 per cento. Tra le amministrazioni più care Arezzo con il 4,7 per cento; Catania, Messina, Agrigento, Avellino, Lucca e Foggia con il 4 per cento e Udine con il 4,5 per cento.
Irap locale e altre tasse Il decreto legge fiscale deve ancora essere convertito, ma gli aumenti possono essere già varati. Il provvedimento del governo Monti sblocca dal 2012 una serie di tasse regionali, provinciali e comunali. La più importante è l'Irap che da una parte beneficia delle maggiori detrazioni per le assunzioni di giovani e donne varate dal governo, ma dall'altra è esposta a pericolosi rincari. La Cgia di Mestre ha calcolato che se tutte le regioni che hanno ancora margini mettessero in atto un aumento di un punto il costo per le imprese sarebbe di 3,5 miliardi. Il pacchetto di imposte, per così dire "minori", era ancora sotto il blocco del 2008 dal quale già erano uscite Irpef e Rc auto e che non aveva mai investito la Tarsu. Che aumenti dobbiamo aspettarci? A livello regionale potranno aumentare oltre all'Irap, il bollo auto, la Tassa per i diritto allo studio, l'Addizionale per il consumo del gas (Arisgam), le tasse per l'abilitazione professionale. A livello provinciale: il citato Tributo ambientale (Tefa), la tassa provinciale per l'occupazione del suolo pubblico (Tosap). A livello comunale la stangata possibile sulle tasse "minori" non sarà meno pesante: nel mirino degli amministratori ci saranno l'imposta sulla pubblicità e la Tosap.
Imu la data fatidica è il 16 giugno quando tornerà l'Ici sulla prima casa sotto le mentite spoglie dell'Imu, imposta municipale unica. Per quella data è infatti previsto il versamento della prima rata. Una vera e propria stangata che porterà nelle casse dello Stato 11,5 miliardi L'aliquota ordinaria è stata fissata al 4 per mille e i Comuni potranno aumentare o diminuire l'aliquota del 2 per mill. La tassa sarà mitigata da una detrazione di 200 euro, aumentabile di 50 euro per ciascun figlio a carico under 26 fino ad un massimo di 400 euro. La Uil servizio politiche territoriali calcola che l'aggravio medio per le famiglie sarà quest'anno di 83 euro con punte di 461 euro a Roma 426 a Milano. Doloroso anche il pagamento dell'Imu per le seconde case, sottoposto come per le prime ad un ampliamento della base imponibile con il rincaro delle rendite catastali del 60 per cento. L'aliquota di base è fissata allo 0,76 per mille sulla quale i Comuni potranno apportare un aumento o una diminuzione del 3 per mille. L'aggravio medio, rispetto alla vecchia Ici-Irpef seconda casa, sarà mediamente di 95 euro, passando da un esborso medio di 537 euro a uno di 632 euro. Punte di esborsi medi di 1.286 a Roma e 1.352 a Milano.
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