Sonnolenza, debolezza, pressione bassa… il ‘mal di primavera’ incombe su di noi, ma stavolta ci troverà preparate. La cosa stupefacente della bella stagione, è che tanto più l’attendiamo con impazienza, caricandola di aspettative, tanto meno ci sentiamo in forma quando finalmente arriva. Giornate lunghissime , che ci colgono stanche, assonnate, senza forze. Invece di approfittare delle ore in più di luce (e che luce!) per dedicarci alle attività che più ci piacciono, magari all’aria aperta, e non parlo solo di sport ma anche di shopping, di gite, di uscite con amici e partner, finiamo per sognare il letto nei momento meno opportuni.
Ogni anno la stessa storia, il mal di primavera ci piomba addosso, con il suo corollario di allergie, di infreddature, di pressione sotto i tacchi. Vediamo come possiamo fare per combattere questa condizione e ritrovarci subito piene di energia e pronte a viverci la bella stagione fino in fondo.
Mal di primavera: le cause
Intanto, dobbiamo rispondere al quesito logico che ogni anno ci accompagna in questa stagione: perché ci sentiamo così stanche? La risposta sta nei nostri ormoni. Infatti l’innalzamento delle temperature e l’aumento delle ore diurne di luce, produce degli effetti a livello endocrino, ovvero, si incrementa la produzione ormonale che a sua volta induce un “superlavoro” del nostro organismo, costretto ad adattarsi alle mutate condizioni climatiche in poco tempo. Ecco che, perciò, questa intensa stimolazione ci spossa, almeno fino a quando il nostro corpo non si abitua e riprende vigore.
Mal di primavera: combatterlo con l’alimentazione
La prima cosa da fare per combattere il mal di primavera, è puntare sull’alimentazione. E’ proprio attraverso il nutrimento (giusto), che possiamo combattere l’astenia e la sonnolenza tipiche di questo periodo dell’anno. Per ricaricare le pile via libera ai prodotti di stagione depurativi e disintossicanti (che aiutano il corpo a sgravarsi di un po’ di sostanze che avevano magari rallentato fegato e reni), come le verdure a foglia verde, i carciofi e le crucifere (broccoli e cavoli). Per quanto riguarda il caffè di cui tendiamo a bere litri su litri per tenerci sveglie, sarebbe meglio non esagerare, e prediligere, invece, il the e le tisane. Ad esempio, sia il the nero che il the rosso sono eccellenti rivitalizzanti e combattono la pressione bassa tipica delle ore mattutine, così come il karkadè e l’infuso di tamarindo. Via libera al cioccolato fondente (ma con moderazione!), e se serve a qualche integratore, come il magnesio o gli estratti di eleuterococco. Per non sovraffaticare l’organismo, invece, meglio sarebbe non esagerare con i dolci…
Mal di primavera: combatterlo con l’attività fisica
Pensate di curare la vostra stanchezza dormendo di più? Sbagliato, vi ritrovereste più stanche di prima. Meglio, molto meglio concedervi al massimo un’ora in più di sonno notturno, ma durante il giorno combattere l’astenia con dell’attività fisica, vi farà sentire molto meglio, anche dal punto di vista psicologico. Concedetevi delle belle passeggiate a passo accelerato dopo il lavoro, alla sera prima del tramonto, oppure una bella corsetta la mattina, un giro in bicicletta. Fate del trekking, se vi piace, durante il fine settimana, dato che in primavera si organizzano tantissime gite e attività all’aria aperta, magari poco lontano dalle nostre caotiche città. All’inizio vi sembrerà una faticaccia, ma il feedback in termini di salute e di benessere che ne ricaverete, per non parlare dell’umore, che salirà alle stelle, scacceranno in brevissimo tempo tutta la stanchezza e la sonnolenza dei primi giorni.
Il testosterone cresce quando aumenta la presenza di vitamina D nell’organismo, una sostanza influenzata proprio dai raggi solari. Per questo gli uomini sono più 'sensibili' durante la primavera e l’estate, cioè quando le ore di luce sono di più. Lo sostiene una ricerca austriaca di Adele Sarno
La luce e il suo effetto antidepressivo. “La luce del giorno – spiega la professoressa Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele Resnati di Milano – ha un effetto euforizzante e antidepressivo, stabilizza l’umore e rivitalizza tutti i sensi.
Il risveglio dei sensi: l’olfatto e i feromoni. Il profumo della pelle e la sua composizione di feromoni hanno un potente effetto nel governare le nostre reazioni istintive di fronte a un’altra persona o situazione. “Con il caldo e con la pelle scoperta si liberano più feromoni – continua la Graziottin – ovvero sostanze chimiche in grado di attivare l’attrazione sessuale tra membri della stessa specie. In realtà, queste invisibili e potentissime sostanze mediano tutte le emozioni principali collegate alla sopravvivenza della specie, più in generale, regolano tutte le relazioni della nostra vita. I feromoni influenzano l’attaccamento tra mamma e bambino, l’attrazione affettiva ed erotica anche tra persone dello stesso sesso”.
Vista, tatto, gusto e udito: questione di feeling. Quando i feromoni mediano reazioni che scaturiscono dal contatto tra le persone promuovono risposte di simpatia, di apertura, di morbidezza, di disponibilità, abbassano l’ansia e l’allerta. E attivano immediatamente gli altri sensi. “Ecco che subito di crea il feeling – aggiunge l’esperta – lo sguardo capta altri segnali visivi complessi. Viene stimolata la vista e si percepisce di più l’estetica della persona, come questa si muove e come si comporta. Ma anche il suo linguaggio non verbale: come si esprime, come sorride, la mimica del volto e delle mani. Il cervello legge tutti quei segnali e li confronta con milioni di ricordi precedenti, in pochissimi secondi. Stabilendo un primo livello di simpatia o antipatia che poi viene razionalizzato in modo più o meno felice”.
Il nostro cervello poi ascolta anche di più, si attiva infatti il cosiddetto ‘feeling tone’, si percepisce meglio il tono emotivo delle parole, il modo con cui vengono pronunciate (gentile o rozzo, sensuale o freddo, persuasivo o provocatorio, conciliante o aggressivo, divertente o noioso, accattivante o saccente).
In pratica si coglie un altro segnale potente di simpatia o avversione, di sintonia o divergenza. “Accade così che siamo portati ad aprirci verso l’altro, ci si sfiora o ci si abbraccia e grazie al tatto anche la pelle aggiunge i suoi segnali positivi o negativi, in cui i feromoni hanno di nuovo un ruolo cardinale, specie se ci si bacia”. Anche la bocca, nell’apparato gustativo, ha gli stessi recettori per i feromoni che ha l’olfatto. Non a caso olfatto e gusto sono gli unici due sensi chimici. Ecco perché se siamo attratti dall’odore dell’altro, quasi sempre ci piace il gusto dei suoi baci.
Amigdala, la chiave di tutto. La tipica attrazione primaverile che scatta tra due persone dipende da un’attivazione maggiore dei nostri sensi, ma tutto sarebbe nullo senza l’amigdala. “Questa ghiandola del cervello – conclude la Graziottin – funziona come un processore e consente di collegare ogni emozione sensoriale con la memoria. E così attiva la simpatia, la voglia di vicinanza, la confidenza, la diffidenza, l’antipatia, in base al nostro passato e alle sensazioni più o meno piacevoli che abbiamo vissuto”.
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